Recuperare dopo il Covid
Se hai avuto un’infezione da covid e stai tornando alla tua vita normale, o se hai un parente o un amico che hanno avuto il covid e vorresti aiutarli potresti essere interessato a leggere questo breve articolo
Le persone colpite da covid-19 possono manifestare, in misura variabile, una moltitudine di sintomi e problematiche a carico di diversi apparati del corpo: cardio-polmonare, muscoloscheletrico, circolatorio, olfattivo, gastro intenstinale, fino a problematiche riguardanti la sfera psicologica.
Nella maggioranza dei casi questi sintomi svaniranno da soli nel tempo. Tuttavia per alune persone, in particolare per le più anziane o per quelle già colpite da altre malattie, il recupero potrebbe essere più lento e complicato del previsto.
In particolare, se dopo un’infezione da covid (di qualsiasi gravità) anche a distanza di tempo sentite mancanza di fiato con sforzi anche leggeri, debolezza e affaticamento muscolare, difficoltà a tossire o espettorare secrezioni, potreste giovare di un intervento riabilitativo aiutati da un fisioterapista.
Come il covid ci può debilitare
Nonostante le conseguenze immediate del covid-19 siano state ampiamente discusse in questi mesi, gli effetti a lungo termine della malattia non sono ancora stati studiati in maniera approfondita, vista la sua recente diffusione.
I pochi dati già disponibili sui primi follow-up dalla dimissione dall’ospedale mostrano come dopo 3 mesi in una percentuale di pazienti variabile dal 25% a più del 50% si registri una funzionalità polmonare ridotta e alterazioni alla TAC dei polmoni, oltre a mancanza di respiro sotto sforzo.
Un altro dato riguarda la forza muscolare alla dimissione: fino all’80% dei pazienti possono avere una ridotta forza dei quadricipiti (uno dei muscoli muscoloschetrici più importanti per le nostre attività) rispetto a valori normali, e questo anche in assenza di patologie pregresse e intubazione.
Tuttavia dobbiamo considerare che questi studi sono molto recenti e si basano su campioni ridotti di pazienti: sicuramente in futuro disporremo di informazioni più dettagliate.
Le ricerche effettuate sulla SARS e sulla MERS, altre due infezioni da coronavirus che hanno colpito negli anni scorsi il continente asiatico, sembrano confermare quanto affermato finora, ed evidenziano come alcune funzioni degli apparati cardiopolmonare e muscolare fossero ancora limitate fino a 12 mesi di distanza dalla dimissione1, e in alcuni casi potessero essere permanenti.
Queste ricerche evidenziano anche che i pazienti a manifestare più spesso queste problematiche fossero stati ricoverati: maggiori erano gravità e durata del ricovero, maggiori le probabilità e l’estensione delle problematiche.
Ma in cosa si traducono queste limitazioni? Proviamo a capirlo meglio:
- La funzionalità polmonare: il polmone può manifestare a lungo termine una problematica di tipo fibrotico o restrittivo, ossia può manifestare una riduzione dei volumi e dell’elasticità, misurabile grazie ad alcuni esami pneumologici come la spirometria. Tali valori possono risultare alterati anche a 12 mesi di distanza
- L’apparato muscoloscheletrico: debolezza muscolare, ridotta massa muscolare, miopatie. In particolare la massa muscolare degli arti inferiori, con una particolare attenzione per il muscolo quadricipite, può risultare ridotta anche a 6 mesi dalla dimissione.
- La capacità aerobica: conseguentemente ai due punti già citati la capacità di effettuare sforzi nel tempo, valutata ad esempio con misurazione del VO2max (indicato come il massimo volume di ossigeno consumato in un minuto) o con la distanza percorribile da una persona in 6 minuti, può risultare compromessa1.
- La qualità di vita: questionari sulla qualità di vita hanno dimostrato come le persone colpite dal virus avessero una qualità di vita ridotta anche a distanza di un anno dall’infezione
Siamo quindi condannati ad avere problemi anche a lungo termine dopo il covid?
No, questi dati non devono abbatterci. Un intervento riabilitativo mirato e iniziato tempestivamente, combinato con la volontà di recuperare al meglio, può migliorare ognuno dei punti citati sopra, e dunque aiutare la persona a tornare alle capacità precedenti all’infezione (se non in qualche caso a superarle).
Il ruolo della fisioterapia post covid
Gli obiettivi principali del fisioterapista nel seguire pazienti che sono stati affetti da covid-19 saranno quelli di ridurre la dispnea, migliorare la capacità polmonare, contrastare le complicazioni date dall’insufficienza respiratoria e dall’immobilizzazione, ridurre i livelli di ansia e depressione.
La persona potrà quindi tornare più velocemente e con più sicurezza e tranquillità ad avere una vita sociale e famigliare serena, avrà ripristinato la funzionalità organica e avrà limitato le conseguenze psicologiche della malattia e dell’isolamento.
L’intervento del fisioterapista per un paziente che è appena stato dimesso dopo un’infezione covid comincerà con una valutazione delle limitazioni ancora presenti per la persona, e con la scelta condivisa di obiettivi di recupero personalizzati. Partendo da questo punto verrà svolta una valutazione funzionale di alcuni aspetti respiratori e della capacità di eseguire esercizio e attività fisica: tale valutazione servirà da indicatore per impostare un programma di recupero adeguato e assolutamente personalizzato.
Il trattamento impostato sarà individualizzato, quindi durata e frequenza potrebbero variare molto da persona a persona. Tuttavia tutti gli interventi avranno dei punti cardine:
- Allenamento aerobico: recupero della funzionalità cardiopolmonare, grazie a un riallenamento allo sforzo progressivo
- Recupero della forza muscolare, con esercizi di forza con attrezzi e pesi a carico progressivo
- Eesercizi respiratori volti a favorire la riespansione toracica e la mobilizzazione delle secrezioni ove fosse necessario
- Miglioramento dell’equilibrio, che potrebbe essere compromesso a seguito del prolungato allettamento durante il ricovero.
Per concludere
Studi condotti negli ultimi mesi evidenziano come limitazioni date da un’infezione da covid-19, soprattutto se di grado severo con ricovero in terapia intensiva, potrebbero non essere risolti al momento del rientro a casa.
Gli studi sulle precedenti infezioni di SARS e MERS confermano questi dati.
Per i casi in cui il recupero non sia facile un intervento fisioterapico può svolgere un ruolo cruciale: la riabilitazione può miglioare la funzionalità respiratoria, aumentare la tolleranza all’esercizio, ridurre le conseguenze psicologiche e sociali date dalla malattia e dall’isolamento.
Grazie a questi miglioramenti le conseguenze negative dell’infezione sulla qualità di vita possono essere risolte o quantomeno limitate.
Luca Zaccarella
Fisioterapista