La polmonite

Questa malattia così diffusa può colpire tutti in tutte le fasce di età, dai più piccoli ai più anziani. Anche le persone affette dal Covid-19 si presentano ai nostri medici con le caratteristiche cliniche di una polmonite bilaterale.

Ma che cos’è la polmonite e da cosa è causata?

La polmonite è un’infiammazione degli alveoli polmonari, la parte più profonda e importante del nostro apparato respiratorio: lì avviene lo scambio di ossigeno tra l’aria inspirata e il sangue.

Durante il processo infiammatorio gli alveoli, riempiendosi di liquido, ostacolano questo scambio così fondamentale per le nostre funzioni vitali.

La polmonite può avere diverse cause. Le più comuni possono essere un virus o un batterio a cui si è stati esposti a livello ambientale o che ci è stato trasmesso da un’altra persona. La trasmissione da persona a persona può avvenire tramite contatto diretto (solitamente con le mani) o per via aerea, mediante l’inalazione di piccole gocce provenienti dalla tosse o dallo starnuto.

La polmonite può colpire una sola area di un polmone, più zone all’interno dello stesso polmone o entrambi i polmoni.

Quali sono i segni e i sintomi di una polmonite?

Tra i segni e i sintomi più comuni troviamo:

  • tosse
  • febbre
  • presenza di catarro
  • sensazione di spossatezza e fatica importanti
  • difficoltà a respirare

A questi sintomi più comuni possono aggiungersi dolore toracico, nausea, diarrea, inappetenza. A volte si può avere una polmonite senza febbre. I sintomi possono emergere molto rapidamente o insorgere nel tempo. Può capitare anche che un banale raffreddore evolva successivamente in una polmonite.

Come viene diagnosticata una polmonite e come si cura?

Il vostro medico di fiducia o uno pneumologo possono sospettare una polmonite sulla base dei vostri sintomi e di alcune valutazioni cliniche come l’auscultazione.

Se ritenuto opportuno l’esame principale da eseguire per diagnosticare una polmonite è la normale radiografia al torace. Altre valutazioni che potrebbero essere eseguite comprendono esami del sangue, un test dell’espettorato, la TC torace (un esame radiologico più approfondito).

La cura della polmonite dipende fondamentalmente dalla sua causa. L’approccio più comune prevede l’uso di antibiotici (se la causa è batterica) e/o antivirali (se la causa è un virus). Altri farmaci che potrebbero essere prescritti includono cortisonici, analgesici, antipiretici in caso di febbre alta. In alcuni casi potrebbero essere proposti dei farmaci per via aerosolica.

Mi hanno diagnosticato una polmonite: quanto è grave e cosa posso fare per stare meglio prima?

Spesso la polmonite si risolve grazie al riposo e all’uso di antibiotici. Nella maggior parte dei casi il recupero è completo in un tempo variabile da una a due settimane, tuttavia in alcuni casi può volerci molto più tempo, soprattutto nel caso di pazienti anziani o con altre patologie associate.

A volte la malattia può essere però molto aggressiva, e richiedere il ricovero in ospedale. Polmoniti gravi possono necessitare di un trattamento in terapia intensiva, e possono purtroppo portare anche al decesso.

Per questo è fondamentale non sottovalutarla e seguire alcuni semplici consigli durante il decorso della malattia:

  • Seguire con attenzione le indicazioni del vostro medico assumendo tutti i farmaci prescritti fino alla fine e senza saltare le dosi
  • Nel caso di pazienti fumatori, astenersi dal fumo poiché questo aggrava la problematica infiammatoria dei polmoni. Anche le persone che convivono con la persona malata dovrebbero astenersi dal fumare, almeno in casa
  • Il riposo favorisce la guarigione, tuttavia passare tutto il tempo a letto non aiuta l’apparato respiratorio: appena possibile è consigliabile stare attivi, alzarsi spesso, fare anche solo poche attività in casa ma di frequente, riposandosi quando il corpo lo richiede
  • Mantenere un adeguato apporto di liquidi e nutrienti

E la fisioterapia che c’entra?

La maggior parte dei casi di polmonite si risolverà senza problemi con le cure standard proposte normalmente. Tuttavia vi sono alcune situazioni dove l’intervento di un fisioterapista, che abbia delle conoscenze specifiche nell’ambito delle problematiche respiratorie, potrebbe risultare molto utile:

  • Nel caso di pazienti molto fragili, magari anziani o con patologie associate importanti dove una situazione di allettamento potrebbe comportare un rapido aggravamento dello stato di salute
  • Se i pazienti sono bambini, in particolare quando la risoluzione dei sintomi dovesse richiedere più tempo del previsto, e dove vi sia la necessità di assumere farmaci per via aerosolica. A volte l’utilizzo dei nebulizzatori può essere complicato e richiedere una sequenza precisa di azioni perché la terapia sia efficace
  • Qualora vi sia un’iperproduzione di secrezioni. A volte l’eccessiva presenza di catarro può mettere in seria difficoltà la persona. Questo avviene più frequentemente in caso di presenza di altre patologie associate come la bronchite cronica ostruttiva o malattie neuromuscolari.
  • Dopo la risoluzione dell’evento acuto, per tornare in forma seguendo un percorso adeguato e centrato sui bisogni dell’individuo
  • Nel caso di pazienti che hanno frequenti recidive. Può capitare per svariati motivi che una persona si ammali più volte nel corso di un anno. In tal caso un approccio terapeutico mirato, volto a migliorare la funzionalità respiratoria, potrebbe aiutare a ridurre il numero di recidive, o migliorare la loro gestione durante la fase acuta.

Si può fare qualcosa per prevenire la polmonite?

Alcuni accorgimenti possono ridurre il rischio di ammalarsi:

  • Se siete fumatori cercate di smettere ed evitate in generale l’esposizione al fumo
  • Fate il vaccino antinfluenzale ogni anno per prevenire la polmonite causata da infezioni virali. Discutete insieme al vostro medico del vaccino e di altre eventuali precauzioni da prendere nel vostro caso specifico
  • Fate attenzione all’igiene delle mani, soprattutto quando si è entrati in contatto con persone che presentano raffreddore o sintomi influenzali
  • Cercate di condurre uno stile di vita sano da un punto di vista alimentare e di movimento. Ricordiamo che per avere un buon livello di fitness dovremmo tutti svolgere almeno 150 minuti alla settimana di esercizio fisico moderato (vuol dire ad esempio una camminata a passo veloce che vi faccia venire il fiatone) o 75 minuti di esercizio intenso. Avere un buon equilibrio tra dieta ed esercizio fisico aiuta ad ammalarsi di meno e a gestire meglio un’eventuale malattia.

Articolo di Luca Zaccarella, fisioterapista