Mal di schiena ai tempi del Coronavirus

In un periodo particolare come questo di isolamento forzato, in cui siamo obbligati a rimanere in casa per evitare contatti con le altre persone e abbiamo dovuto stravolgere le nostre abitudini giornaliere, lavorative ed extra-lavorative, possono accadere eventi spiacevoli per il nostro corpo che normalmente potremmo risolvere semplicemente andando da un fisioterapista.

Ma se dovesse venirmi un attacco acuto di mal di schiena in questo periodo come mi comporto? Capisco che non devo uscire di casa, ma comunque il dolore mi affligge e mi impedisce di vivere serenamente questo momento che di per sé è tutt’altro che tranquillo. Cosa posso fare?

Per fortuna ci sono alcuni comportamenti che ci possono aiutare a risolvere il problema in tempi brevi senza dovere uscire di casa. Prima di tutto è importante rimanere tranquilli, evitare di stare troppo tempo sdraiati a letto e mantenere il più possibile le consuete attività giornaliere in casa: il mal di schiena acuto il più delle volte ha tendenza spontanea alla guarigione e mantenere il corpo attivo è la maniera migliore per favorire la remissione dei sintomi. Quindi può essere utile camminare per i corridoi di casa o in giardino, oppure, se si possiede, eseguire la cyclette, per una durata di circa 10/20 minuti al giorno.

Esistono anche delle posizioni di allungamento e di scarico della schiena che possono aiutare a diminuire il dolore nella fase acuta: per scaricare le strutture vertebrali in modo semplice, puoi sdraiarti a terra e mettere i polpacci su una sedia, in modo da formare due angoli di 90 gradi.

Anche la “posizione del bambino” dello yoga è ottima per rilassare e scaricare le strutture muscolari e articolari della schiena.

Per quanto riguarda i farmaci da assumere è sicuramente meglio contattare il medico curante, che conosce le eventuali patologie pregresse e può indirizzarci nella scelta migliore.
Ugualmente utile può essere contattare il fisioterapista di fiducia, in modo da potere esprimere i dubbi e le perplessità e avere un aiuto rapido e mirato, soprattutto se la sintomatologia dovesse prolungarsi oltre 2/3 settimane.

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