Riflessioni sulla corsa
Il riscaldamento
È noto che i runner amatoriali non hanno l’abitudine di praticare il riscaldamento prima di allenarsi, forse semplicemente perché questa pratica viene considerata inutile.
Perché dunque si dovrebbe effettuare il riscaldamento e come posso renderlo parte integrante dell’allenamento?
Di seguito un elenco delle principali conseguenze del riscaldamento:
- Aumento della temperatura corporea.
- Aumento della capacità di sfruttare l’ossigeno disponibile (Vo2).
- Miglioramento della capacità di sviluppare forza (PAP: Post Activation Potentiation).
In sostanza funzioniamo meglio!
Per ogni disciplina esiste un modello fisiologico che definisce i meccanismi metabolici alla base della performance, quindi quali muscoli lavorano e come lavorano.
Da qui riusciamo a capire quali muscoli è necessario preparare e come a seconda della performance che stiamo per affrontare.
I meccanismi di attivazione descritti precedentemente non avvengono sempre in ugual misura, infatti sono risposte che il nostro corpo propone in seguito a stimoli specifici, andiamo a vederli ora nel dettaglio.
Temperatura
L’aumento della temperatura corporea di circa 1° centigrado garantisce un miglioramento dalla contrattilità muscolare da un punto di vista meccanico/strutturale, neuromuscolare e metabolico.
Esempio: Esercizio aerobico a bassa intensità della durata minima di 10′.
VO2
L’aumento della cinetica della Vo2 è reso possibile dell’utilizzo di esercizi ad alta intensità e durata limitata.
Esempio: esercizi di corsa dai 4′ ai 6′ all’80% del Vo2, seguiti da una fase più rilassata di circa 10′.
PAP
Il fenomeno della PAP è descritto come un miglioramento della performance muscolare, in seguito ad esercizi neuromuscolari massimali o sub-massimali.
Esempio: da 1 a 5 sprint o countermovement squat jump con pause medie (2′) tra le ripetizioni.
Un’altro effetto importante è a livello psicologico, in quanto un momento iniziale in cui ci si predispone mentalmente alla performance è fondamentale per ottenere un risultato ottimale.
È evidente che a seconda del livello di prestazione e della tipologia di allenamento in corso è possibile modificare il riscaldamento in modo che sia il più specifico possibile, sarebbe inutile elencare di seguito tutte le tipologie di riscaldamento possibile anche perché la personalizzazione è alla base dell’efficacia.
Ecco un piccolo esempio di riscaldamento che potrebbe essere tuttavia una buona base di partenza efficace e versatile:
- 10′ di corsa al 50% a ritmo blando.
- 6 esercizi di attivazione dinamica per attivare la muscolatura: slanci, corsa saltata, affondi…
- 3 allunghi da 100 metri al passo gara.
Reference:
Warm-Up Strategies for Sport and Exercise: Mechanisms and Applications. Courtney J. McGowan, David B. Pyne, Kevin G. Thompson, Ben Rattray. Sports Med (2015) 45:1523–1546